Il secondo DOC della Lucania: il pregevolissimo “Terre dell’Alta Val d’Agri”

In molti scritti del passato si ritrovano descrizioni della tradizione vitivinicola a Viggiano e nelle terre dell’Agri, lo storico viaggiatore Giuseppe Antonini ne La Lucania del 1747 scrive: «… si trova sopra un’alta collina Viggiano, terra egualmente fredda, e grande, le di cui campagne, specialmente le vigne sono da quei contadini tenute con tal proprietà, che fanno invidia a quelle Toscane… Vi si raccoglie del frumento, legumi, olio. Oltre dell’agricoltura esercitano puranche la pastorizia. Non…

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Lardo di Colonnata

Il lardo, non il marmo bardiglio nuvolato, tiene alto il nome di Colonnata nel mondo. Era il cibo dei cavatori, da affettare sottile col ferro tagliente e chiudere tra due strisce di pane bigio di Vinca. Era il companatico che calmava la fame di ogni giorno con l’energia necessaria ad affrontare lo sforzo degli scavi, la tensione del pericolo e la disperazione della miseria. Colonnata sta in alto, sette chilometri sopra Carrara, col cuore nel…

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Fulvio Pierangelini

Come si può iniziare un capitolo su Fulvio Piarangelini? Con dei punti di sospensione, protetti dall’intero arsenale di parentesi come nelle equazioni. Tutto quello che ho letto e sentito sul personaggio è caratteriale, ma non nel senso che lui ha un brutto carattere, piuttosto che gli inviati, mandati a raccontarlo, hanno fatto nel novanta per cento dei casi un resoconto caratteriale. Si sono espressi, partendo da quel segno complicato, estremizzando, al massimo aggiungendo altri segni…

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Antonello Colonna

Labico, trentasei chilometri da Roma. Dopo la porta rossa, un’unica volta abbraccia la sala, avvicina e protegge i commensali. Sembra contenere come le grotte il tepore che sale dal fondo. È il rifugio di chi cerca oracoli, la stanza lunata che riecheggia l’orizzonte celeste, la greppia del verbo incarnato. Un antro da cui è stata espulsa la paccottiglia del rustico, valorizzando l’aerea ma solida bellezza dell’arco. Arco su cui origina la cupola e vola, in…

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Maestria e memorie di antica gestualità a Moliterno

La sagra del formaggio é certamente una delle feste più rappresentative di Moliterno. Il suo esordio risale all’agosto del 1982 e da allora si è ripetuta annualmente la prima domenica di agosto. Moliterno è stato sin dal passato un centro famoso per la produzione del formaggio. Il Racioppi (grande storico) nell’indicare l’etimologia del toponimo Moliterno, preferisce il radicale “Mulcternum” (mungere) da cui “mulcternum” che significa “luogo dove si fa il latte”, cioè dove si munge…

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La finocchiona di Niccolò Machiavelli

“Sicuramente studiando le combinazioni si arriverebbe a sapere perché si vince, perché si perde, perché il barbiere di Sant’Andrea è capace di battere Niccolò Machiavelli, anche se il signor segretario persino quando mangia fette di finocchiona o beve vino Trebbiano allungato con l’acqua lo fa come se stesse pensando all’origine e alla finalità della finocchiona nel mondo e per quali ragioni oggettive preferisce i vini Trebbiani a quelli delle Cinque Terre, a dispetto dei genovesi.”…

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Dalle tavole di Eraklea al Matera Wine Festival

Il Matera Wine festival si svolge nella città dei Sassi a fine giugno ed è organizzato dal “Consorzio di tutela Vini Matera DOC”. Questa manifestazione enologica offre spunti per conoscere la tradizione vitivinicola locale di cui si ignorava l’esistenza fino a qualche tempo fa. Osservando oggi il paesaggio, ben poco rimane sulle colline materane dell’antica tradizione vitivinicola, eppure numerose sono le cantine, in parte abbandonate, che costellano il rione Sassi di Matera. Passeggiando nella zona…

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L’arpa di Viggiano e i suoi musici erranti per il mondo

«Il paese non è grande, ma nemmeno piccolo, l’aria ottima, pittoreschi i dintorni; le rovine di Grumentum a pochi passi; arpeggiamenti da per tutto, fanno di Viggiano l’Antissa della Lucania». Sono parole di un turista d’eccezione, Giovanni Pascoli, che nell’estate del 1884, fu Commissario d’esame presso il Convitto-Ginnasio Silvio Pellico di Viggiano e diede questo giudizio della cittadina che lo ospitava in una lettera indirizzata all’amico Carducci. Nelle poche righe del Pascoli c’è in effetti…

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Carnevale a Tricarico

C’è Carnevale e Carnevale. C’è quello con le maschere tradizionali italiane, Arlecchino, Colombina, Pulcinella, Balanzone, Gianduia, che tanto ci ricordano le recite della nostra infanzia e che cominciano a vedersi un po’ più di rado durante il periodo carnascialesco. Poi ci sono i Carnevali con le maschere allegoriche, burlonesche, ironiche, sfottenti, che attingono alla realtà dei nostri giorni. E c’è il Carnevale di Venezia, con le dame, i dogi e le tipiche maschere veneziane. Per…

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Alla Macchia!

Fra il 1855 e il 1867, al Caffè Michelangelo di Via Larga a Firenze, si riuniva un drappello di pittori che frequentavano un’arte antiaccademica, nata per descrivere l’emozione del vero e l’impressione oltre l’apparenza. Li accomunava il rifiuto di quella studiata armonia impaginata nelle opere classiche. A questo figurativismo calcolato, contrapponevano una tecnica sintetica e veloce, quella del dipingere “alla macchia” (nel senso di operare sul campo, all’aperto, fuori dallo studio), accentuando i contorni delle…

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