L’arpa di Viggiano e i suoi musici erranti per il mondo 5 Maggio 2010 – Posted in: Archivio

arpa«Il paese non è grande, ma nemmeno piccolo, l’aria ottima, pittoreschi i dintorni; le rovine di Grumentum a pochi passi; arpeggiamenti da per tutto, fanno di Viggiano l’Antissa della Lucania». Sono parole di un turista d’eccezione, Giovanni Pascoli, che nell’estate del 1884, fu Commissario d’esame presso il Convitto-Ginnasio Silvio Pellico di Viggiano e diede questo giudizio della cittadina che lo ospitava in una lettera indirizzata all’amico Carducci.

Nelle poche righe del Pascoli c’è in effetti tutta Viggiano: la sua storia originata dall’orbita di Grumentum, la salubrità del clima felicemente condizionato dall’altezza, la sua fama di città di arte, musica e musicisti. La sua musicalità si trasmette ancora attraverso i vicoli e gli angoli pittoreschi disseminati per tutto il centro storico, nei flauti, violini, arpe scolpite nelle chiavi di volta con artistica fattura, testimonianze di un passato musicale famoso in tutto il mondo. La storia di Viggiano è infatti nella storia dei suoi artigiani, costruttori di arpe e zampogne, dei musicisti emigrati in tutto il mondo, resi leggendari dai versi del Parzanese che cantava: «… con l’arpa al collo – son viggianese / tutto il mondo è il mio paese/ come la rondine che lascia il nido/ passo cantando di lido in lido». Tanto girovagare da parte di questi artisti di strada che nel mondo diventavano attrazione turistiche che abbelliva o inorridiva a mo’ di vergogna le strade di New York, di Londra o di Parigi. Le testimonianze ricavate da archivi e non solo attestano che tra Ottocento e Novecento i musicanti di strada raggiunsero le piazze delle maggiori città d’Europa e degli Stati Uniti. Richieste di passaporto e resoconti di ambasciatori italiani riferiscono di musicanti viggianesi incontrati in Russia, a Cuba, in Turchia, in India, ecc., mentre numerose fotografie inviate dagli Stati Uniti, da Londra, da Melbourne testificano che la musica dei viggianesi si è diffusa pressoché ovunque.

All’inizio del Novecento molti musicisti viggianesi iniziarono la loro carriera nei circuiti internazionali più importanti: Leonardo e Giuseppe De Lorenzo, Albert e Victor Salvi, De Stefano, Francesco Miglionico, Nigro, Pizzo, avranno il privilegio si esibirsi nelle orchestre e nei teatri più prestigiosi del mondo, tra cui il Metropolitan di New York. Da vergogna del mondo questi artisti lucani raggiungono la dignità monetaria e culturale apportando quel passaggio decisivo di convertire la musica tradizionale in musica che diventava riconoscimento universale. Nel corso dell’Ottocento il substrato musicale di Viggiano raggiunse uno sviluppo tale che nella piccola comunità lucana si originò una florida, ed anch’essa unica, tradizione di eccelsa liuteria. La tradizione liutaia dei viggianesi continua nel Novecento con Vito Reale che negli Stati Uniti dona a Nixon un violino di propria fabbricazione, mentre la costruzione delle arpe viene condotta ai massimi livelli mondiali con l’azienda fondata da Victor Salvi, nato a Chicago da madre viggianese e da padre veneziano, abile liutaio, recatosi proprio a Viggiano per la rinomata tradizione liutaia.

La tradizione continua oggi con le due botteghe artigiane di Belvio Giuseppe e di Rosciano Giuseppe che a Viggiano realizzano con la stessa maestria e perizia artigianale di ieri la mitica arpa viggianese.

Una tradizione musicale che ha creato un filo sottile attraverso il quale le città europee e le montagne meridionali avviarono una relazione culturale intensa e duratura. La cultura musicale di Viggiano sedimentatasi lungo i secoli e costituita da arpisti, violinisti, flautisti di strada, prima, di orchestra, poi, non appartiene solamente alla sua terra d’origine; essa, così unica e sorprendente, così anomala e “sui generis”, è assolutamente da considerarsi quale autentico e pregevole patrimonio dell’Italia intera, alla stregua della tradizione liutaria di Cremona. La grandezza dell’arpa di Viggiano resta quella di continuare a camminare nei tempi e nella memoria degli uomini nella speranza di diventare un giorno patrimonio universale dell’umanità.

VIAGGIO IN BASILICATA

Autore: Annateresa Rondinella, Antonio Riviello
Editore: Florence Packaging
Pagine: 334
Prezzo: € 18,00

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