Cuochi si diventa, studiando 4 Maggio 2012 – Posted in: Archivio

Un nuovo Centro di Formazione unico nel suo genere in Italia: progetto dello chef abruzzese Niko Romito in collaborazione con l’Università di Slow Food.

Niko Romito ha diverse qualità, una è la tenacia. Tre anni fa sussurrava all’orecchio di alcuni amici un sogno: ristrutturare un ex convento benedettino in cima a una collina di Castel di Sangro per trasferirci il suo già stellato Ristorante Reale.
L’11 agosto 2011 ha esaudito il desiderio inaugurando Casa Donna. Sempre tre anni fa, Niko diceva che se quella chimera si fosse mai realizzata, ce ne avrebbe attaccata un’altra: un Centro di alta formazione gastronomica per giovani cuochi italiani e stranieri, con l’obiettivo di creare un’occupazione qualificata sia nella teoria, sia nella pratica, forgiando professionisti della cucina e ristoratori di domani, vocati alla valorizzazione e promozione della materia prima nazionale.

Un sogno molto ambizioso. Esaudito. Lo scorso marzo, infatti, è stato presentato il progetto Niko Romito Formazione e dal 7 maggio prendono il via i corsi. Un’altra aspirazione soddisfatta e questa volta, superando le aspettative: «Abbiamo ricevuto l’accredito dalla Regione Abruzzo per l’alta formazione e la formazione continua: un riconoscimento unico nel panorama nazionale che darà la possibilità alla scuola di accedere a bandi regionali ed europei per la ricerca, la formazione, l’occupazione, lo sviluppo di progetti di cultura gastronomica e potremo anche collaborare con istituti esteri. Tutti vantaggi per gli allievi», racconta Niko soddisfatto e prosegue: «Il progetto, poi, è piaciuto a Slow food, un’eminenza nel panorama agroalimentare internazionale, che nel nostro Centro di formazione ha trovato concordanza filosofica: Slow Food è da sempre attenta al lavoro dei cuochi, primi alleati di agricoltori, casari, artigiani del cibo, produttori dei presìdi.
Così abbiamo stipulato un accordo che prevede l’apporto scientifico dell’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo. Le lezioni teoriche – chimica del gusto, storia delle culture alimentari, diritto degli alimenti, botanica – saranno tenute dai docenti dell’Università di Slow food». La parte pratica, invece, è affidata ad alcuni tra i migliori cuochi d’Italia affermati anche a livello internazionale, come per esempio: Massimiliano Alajmo, Chicco Cerea, Moreno Cedroni, Mauro Uliassi, Norbert Niederkofler e Andrea Berton. Casa Donna diventa così sempre più polivalente: ristorante, spazio espositivo, stanze per soggiornare, laboratorio, scuola di cucina.
E intorno un magnifico paesaggio di montagna, con una vigna e campi seminati a erbe profumate.

Niko Romito, cuoco a due stelle, direttore della sua scuola, patron di quel ben di Dio che è Casa Donna («che ho potuto realizzare grazie al supporto totale della mia famiglia e che riesco a gestire grazie al mio staff di cucina»), fa le cose sul serio: sono ammessi massimo 20 allievi il cui accesso avviene con una preselezione. I corsi sono trimestrali di alta specializzazione, di formazione di base (12 settimane), tematici di approfondimento (1 settimana), workshop formativi (3 giorni), seminari tematici di approfondimento (2-3 giorni). E ci sono anche lezioni di cucina amatoriale su molteplici argomenti, da seguire in un week end tra “studio” e piacere. Perché Casa Donna è prima di tutto un luogo pensato per stare bene.