Terred’olio 2013. L’olio in valigia 6 Febbraio 2013 – Posted in: FOOD

Il contributo di Fulvio Pierangelini al volume Terred’Olio 2013.

olio.panetoscanoDa bambino, molti anni fa, sognavo merende con voluttuose creme spalmabili di simil-cioccolato o addirittura le prime “innocue” merendine con allegati dischetti metallici raffiguranti animali o calciatori. Ricevevo, inevitabilmente pane, acqua e zucchero o ancora più spesso pane e olio. Non ero molto contento ma, oggi, sono grato alla mia mamma. L’imprinting dell’olio si è così fissato nel cuore e nel cervello e mi accompagna da allora con una struggente emozione tra memoria e identità gastronomica. Da allora, nella mia cucina, l’olio è il punto di riferimento primario. Tengo a precisare che non sono un integralista, cosciente dei disastri che da questo possano arrivare. Uso il burro di qualità ogni qual volta lo ritenga necessario ma, oggi che cucino nel mondo, giro curioso e mi approvvigiono nei mercati a ogni latitudine, non parto mai senza avere in valigia il “mio” olio Extravergine (l’unico olio ammesso nelle mie cucine). Senza questo indispensabile compagno di viaggio, sarei perso ed incapace di preparare alcuna pietanza che rappresenti degnamente il mio percorso, la mia storia professionale, l’anima della cucina italiana. Ho combattuto strenue battaglie in favore dell’olio Extravergine di Oliva, per questo rispondo con piacere alla richiesta di Fausto Borella, oliandolo di confermata serietà, di sostenere e condividere le sue idee su come lavorare per migliorare la qualità di questo fondamentale ingrediente. La sua lotta, infatti è stata, e continua ad essere, anche la mia: far crescere la qualità attraverso una sempre maggiore serietà legislativa (vogliamo Extravergini che arrivino da una spremitura diretta, senza alcun intervento chimico) e comunicarlo anche attraverso altri canali, da quelli solo specialistici, come nel caso di questa nuova pubblicazione a sua firma in cui gli oli da lui selezionati vengono recensiti, come ci si attenderebbe, ma anche territorialmente identificati e contestualizzati nei loro territori di origine, di cui, l’autore racconta i contenuti culturali e segnala i luoghi più belli che, come l’olio, fanno bene alla salute del corpo e dell’anima.