La Coscienza di G&G 11 Ottobre 2019 – Posted in: ART, BOOKS

Sono le 6.45, lo scrittore si affaccia pigramente alla finestra. I fumi umbratili ed enigmatici della notte stanno svanendo. Gli uccelli sono i più solerti a dare il segno di un nuovo giorno. Per strada si stanno concludendo i lavori di pulizia e i primi, consueti rumori di un vita che riprenderà la sua corsa nevrotica vanno imponendosi come segno di un’inesorabile, ripetitiva fatica.
In quest’atmosfera raccolta, assorta, ancora affollata da un inconscio che dà forma ai pensieri, lo scrittore si accende la sua prima sigaretta. E senza più esitazioni prende a confessarsi, a riflettere, a ricordare, ad analizzare e talvolta a rimpiangere, sollecitando il lettore a iniziare lo stesso viaggio. E ogni momento, ogni persona che gli sale alla mente gli si presenta come una luce che si accende all’improvviso, senza che lui l’abbia previsto né, tantomeno, premeditato.
In questo andamento dolcemente felliniano, lo scrittore, per non rischiare di scivolare in un malinconico abbandono, s’aggrappa al suo pacchetto di sigarette, per lui un’ancora che gli batte il tempo del giorno e lo tiene ben saldo all’attimo presente.
Perché dopo quella delle 6.45 se ne accenderà un’altra di sigaretta e poi un’altra e un’altra ancora, fino alla ventesima, l’ultima del pacchetto, che sancirà la fine del suo percorso biografico e sentimentale. E di un’ennesima giornata.

Lo stesso viaggio, ma attraverso altre strade espressive, lo compie il pittore che, invece, nelle sue abili divagazioni artistiche, dà alla sigaretta e al suo contenitore un significato e un valore più diretti, utilizzando entrambi come elementi attivi delle opere che realizza.
Sì, perché le sue tecniche miste sono spesso collage in cui frammenti del pacchetto entrano a far parte dell’opera come elementi simbolici, ironici ma anche estetici. E come a dare una sorta di valore aggiunto al tema del suo lavoro, il pittore bruciacchia qua e là i lembi delle sue carte forse a voler suggerire che quelli che propone sono solo divertissement realizzati per un suo rilassante gioco d’abilità e di vanità. Anche questa è una scelta, certo altrettanto biografica, per comunicare il proprio pensiero sull’illusorietà della fama e sulla caducità dell’esistenza.

Il progetto della presente opera prese corpo un giorno di qualche anno fa, quando Giorgio Terruzzi e Giancarlo Vitali si conobbero entrando in immediata sintonia. Entrambi fumavano in bella continuità. Alla fine di una lunga e piacevole conversazione pensarono di progettare un libro insieme. Il tema? Dopo un attimo d’esitazione i due spensero nello stesso istante la propria sigaretta e si guardarono con un sorriso complice. Sarebbe stato quello il tema, ovviamente. Un tema preso a pretesto per raccontare di loro e anche per riflettere sul potere disintossicante e intossicante del fumo. E il risultato, come avrete modo di constatare, ci pare di una singolare, sorprendente, perfino dilettevole originalità.

Leonardo Castellucci
prefazione del libro Pro-fumo