Sparkling life 15 Maggio 2017 – Posted in: BOOKS

La prefazione di Riccardo Giuliani al volume In viaggio con i gazzosai.

Abbiamo fatto i conti: venti milioni di colli all’anno! Tanti, vero? Nella vita di Partesa ne abbiamo acquistati, stoccati, etichettati e consegnati 680 milioni che sono arrivati nei bar, nei ristoranti, nelle pizzerie, in quel “terzo luogo” tanto caro agli italiani dove si svolge la nostra vita di relazione, dove ci si incontra, si chiacchiera, dove si officia quel rito, che per noi è manifestazione d’identità, che è il convivio: stare insieme, mangiare insieme. Vivere insieme, appunto.
Nel 2014 Partesa – l’azienda che ho il grande onore di guidare ormai dal 2006 – ha festeggiato il suo primo quarto di secolo di attività. In questi venticinque anni l’Italia è cambiata e noi l’abbiamo interpretata nei suoi bisogni, nei suoi gusti. Il nostro “mestiere” è far bere bene gli italiani e per farlo dobbiamo comprendere i consumi, osservare come cambiano le abitudini. Abbiamo anche un altro compito: quello di fare impresa nella massima efficienza ma anche nella massima correttezza, immaginando il futuro. Nel 2015 siamo stati Official Beverages Distributor di Expo Milano 2015: per noi è stata una grande prova. Abbiamo cominciato a raccontare la nostra storia perché si sappia come si fa a trasportare 680 milioni di colli, chi lo fa, perché lo fa. Abbiamo voluto raccontare i nostri valori perché si comprenda l’importanza di ciò che facciamo. E in prospettiva pensiamo a un’impresa green, a un’attività economica sostenibile perché sentiamo la responsabilità di operare per il benessere. Nel 2014 decidemmo di editare il libro Siamo tutti gazzosai per raccontare – come è scritto anche sull’etichetta di Birra Moretti Ricetta Originale – “una storia italiana”. I gazzosai sono stati i pionieri del nostro operare: hanno dato gambe e cuore all’industria che doveva diffondere i propri prodotti, hanno accompagnato con un brindisi collettivo la trasformazione dell’Italia da paese distrutto dalla guerra a quinta potenza economica mondiale. Il loro protagonismo di allora è la nostra ragione d’essere attuale. È una storia quella dei gazzosai che era tanto centrale – come tutti coloro i quali si incaricano di veicolare e distribuire i beni – quanto poco conosciuta. In quel libro abbiamo raccontato genesi, dinamiche e sviluppo del nostro settore.
Tre anni dopo, visto il successo di Siamo tutti gazzosai, i miei collaboratori mi hanno stimolato a immaginare una seconda puntata.
Con Siamo tutti gazzosai avevamo scoperto, io per primo, che la nostra storia di distributori di bevande aveva un fascino narrativo. Così, con un nuovo taglio stilistico, abbiamo pensato di approfondire la complessità del nostro operare, raccontando soprattutto il lavoro di migliaia di persone che rendono possibile far arrivare a 40 mila bar, ristoranti, pizzerie, sparsi lungo un paese stretto e lungo come l’Italia, ogni giorno i famosi venti milioni di colli che sono birra, vino, liquori, bibite ad acqua ovvero gli ingredienti del nostro piacere quotidiano.
Dietro ad ognuna di quelle bottiglie, dietro ad ogni fusto di birra, dietro ad ognuno di quei colli ci sono storie di donne e di uomini che lavorano per portare ad altre donne e ad altri uomini ciò di cui hanno bisogno. Ho immaginato che fosse necessario per raccontare “come fanno i gazzosai” partire da lì: dalla storia del nostro impegno quotidiano. Ma ci serviva un filo rosso per legare questo racconto. Così abbiamo pensato di scrivere un diario di viaggio. Protagonista è un camioncino dei gazzosai. Prima un vecchio Leoncino che nella stagione pionieristica delle prime consegne va su e giù per i luoghi della vacanza, poi il camioncino di Partesa che va su e giù per l’Italia. A ogni tappa racconta come fanno i gazzosai, intrecciando biografie e processi di produzione, aneddoti e orizzonti economici, fatiche e gratificazioni. Il tema del viaggio è peraltro perfettamente aderente a ciò che facciamo, trasportare bottiglie per soddisfare bisogni che diventano sogni. Per fare questo viaggio ho imbarcato sul mio camioncino un copilota: Carlo Cambi, un giornalista che sa di enogastronomia, di economia e conosce il viaggio come pochi. Insieme abbiamo deciso di trasformare il racconto di Partesa nella narrazione dell’avventura quotidiana che le donne e gli uomini che la sostanziano compiono per portare a termine con successo il loro e il nostro lavoro.
È nato così In viaggio con i gazzosai, il libro che avete tra le mani e che mi auguro incontrerà il vostro favore di lettori non solo perché è una buona storia, ma perché contribuisce a diffondere e a far comprendere la complessità del nostro lavoro, i valori che lo sorreggono. In queste pagine abbiamo cercato di illustrare quanta innovazione è entrata nella nostra azienda e dunque nel nostro settore, abbiamo cercato di far comprendere quanto sia densa la nostra giornata fatta di organizzazione, di stimolo, di attenzione: quanti siano i problemi piccoli e grandi che dobbiamo risolvere all’impronta, quanta sia la passione che ci induce a trovare e proporre nuovi prodotti, quanto profondo sia il legame che ci unisce ai fornitori e ai nostri clienti, quanta sia la fatica che i ragazzi del camioncino, il protagonista del libro, fanno per portare a termine le consegne. Ma al fondo di questo nostro racconto spero riconoscerete che a muoverci sono la passione e il desiderio d’incontro: il nostro lavoro è fatto in buona sostanza di relazioni che alla lunga divengono amicizie. Si capisce perciò che quello che gli economisti chiamano il “capitale umano” è ancora il fondamento del nostro operare.
Ho voluto intitolare la prefazione “Sparkling Life” come senso d’auspicio, perché la nostra vita sia sempre intesa come un brindisi all’incontro tra persone per soddisfarne i bisogni. Non sarebbe però corretto, o quanto meno suonerebbe riduttivo, leggere In viaggio con i gazzosai come un libro di Partesa per Partesa. Ho inteso, abbiamo inteso, condensare in questo volume – partendo dall’esperienza di Partesa – tutte le sfide che hanno di fronte quotidianamente le imprese che operano in questo settore. Non solo i “gazzosai”, ma anche gli imprenditori del settore Ho.Re.Ca. che hanno dovuto affrontare, come del resto tutti noi, anni difficili di crisi che hanno generato cambiamenti nello stile, nei volumi, nelle abitudini di consumo. Ho già fatto rilevare che la nostra storia è la storia di chi contribuisce a rendere possibile l’incontro nei luoghi dove si va per ristorarsi, per sentirsi comunità, in quel mosaico affascinante di desideri e necessità che compone lo stile di vita italiano. In fin dei conti una birra è se esiste il desiderio di consumarla e può essere semplicemente rinfrescante, ma può diventare aggregante, affascinante, importante, inebriante, emozionante e via via trasformarsi secondo lo stato d’animo di chi la consuma, dell’occasione in cui viene vissuta, della motivazione e del luogo dove viene bevuta. Sono convinto che il nostro operare debba essere prima di tutto teso a incrementare il valore di ciò che noi offriamo. Ma per farlo dobbiamo diffondere conoscenza del prodotto e cultura dell’ospitalità.
Per questo in Partesa operiamo molto sulla formazione e molto nella sinergia con l’Ho.Re.Ca. Ma credo che questa sia una sfida che tutti i gazzosai devono raccogliere.
In questo libro abbiamo cercato di individuare e descrivere anche quello che è l’orizzonte futuro del nostro settore. Certo c’è la necessità di aggregare, di costruire dei poli più forti per introdurre economie di scala nella gestione e avere anche spalle finanziarie più robuste, ma ciò che è davvero importante è costruire una nuova relazione all’interno della filiera tra distributore e gestore del punto vendita. Noi gazzosai dobbiamo diventare non solo distributori di beni ma creatori e fornitori di servizi ad alto valore aggiunto: dal marketing alle piattaforme social e di relazione, dalla formazione a tutto tondo allo scouting dei nuovi prodotti, dalla gestione dei processi indotti dalle nuove tecnologie, comprese quelle della comunicazione, alla gestione dei nuovi spazi di relazione in rapporto alle nuove generazioni di consumatori che si affacciano sul mercato e che chiedono sempre di più di tornare a essere clienti, di essere cioè coinvolti nel processo decisionale che genera i prodotti e li offre. Per questo In viaggio con i gazzosai è stato scritto con l’intenzione di essere uno strumento di riflessione sul modo d’essere attuale e futuro del nostro settore e sulle ragioni del nostro essere e fare impresa. È un viaggio nel nostro modo di operare, ma anche dentro le nostre ragioni, nei luoghi del nostro operare ma anche dentro le motivazioni del nostro lavoro quotidiano. Se volete il nostro camioncino sta per partire, abbiamo una consegna importante e urgente da fare: le idee per il nostro futuro. Si parte: In viaggio con i gazzosai!

Riccardo Giuliani

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