Un poeta in scena 21 Marzo 2012 – Posted in: Archivio

Una giornata lieta quella dell’incontro con
Tonino Guerra
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L’occasione: la presentazione di un libro di parole, le sue poetiche e i segni, quelli incisi di Giancarlo Vitali.
A Cento, in quel nulla magico tra Ferrara e Bologna, d’estate. Dopo una cena di incomprensione, ospiti di un assessore ignorante, nel senso che non sapeva, nessuno gli aveva spiegato di trovarsi davanti a un gigante dall’aspetto di un contadino romagnolo. Tonino aveva risposto distrattamente a domande stanche e banali. Era altrove, distratto.

Lo accompagnai in piazza dove la gente aspettava di ascoltarlo. Salimmo le scale del palazzo in silenzio, a braccetto.
Quando la porta si spalancò sulla sala disposta a teatro mi stritolò il braccio: “guarda che belle poltrone rosse”.
Velluto rosso ovvero teatro. La scena l’aveva rianimato, l’energia era tornata.
La mattina seguente alle 8 lo squillo del telefono. La voce calda di Tonino: “sono andato bene ieri sera? Sei contenta”.
Grazie Tonino. E grazie ai neurochirurghi sovietici che ti hanno permesso di poetare fino a oggi.