Licia Granello. Dietro ogni grande donna, c’è sempre un grande sentimento 26 Marzo 2012 – Posted in: BOOKS, FOOD

“Il Gusto delle donne”, appena uscito per Rizzoli, omaggio a venti signore che fanno grande il made in Italy alimentare, è il nuovo libro di Licia Granello.

«Volevo che emergesse il legame sentimentale che le donne hanno con il cibo. Il libro è nato da un atto di affetto e stima». Conosco personalmente Licia Granello. Mi è simpatica, la considero donna d’intelligenza veloce, amabile, non banale: “Alle donne della mia vita, con amore” è la dedica scolpita sul suo libro. Non una cosa scontata. Sia chiaro da subito, parteggio per lei, esattamente come lei parteggia per le donne che ci racconta. E vorrei che questo non ridimensionasse il valore di quanto si scrive. Licia in questo libro racconta la forza delle donne che non ha età, si nutre di ogni esperienza che la vita offre trasformando gli ostacoli in carburante, le sconfitte in nuove sfide, la resa in pausa di riflessione, la delusione in una nuova ricerca di passione. E fa una cosa che non era ancora stata fatta in modo così omogeneo: rivela profili di donne importanti nel panorama alimentare italiano, ma che non svettano – tranne poche – nel prismatico mondo mediatico. «Alcune sono più note di altre, certe hanno personalità schive, in altri casi è il solito tetto di vetro che limita le loro apparizioni. Più spesso sono troppo concentrate a coltivare la loro passione dentro la modalità, tutta femminile, del multitasking: così il tempo per apparire non lo trovano mai», ci ha detto Licia e fa un esempio: «Penso a Mimma Ordine che si è messa a fare i grissini contro il volere di tutta la famiglia. Fa anche il pane e nel 1996 ha ottenuto la qualifica di panettiera che non esisteva: negli albi era solo una professione declinata al maschile. Oggi lei ha un forno di sole donne».

Licia cuce le storie di vita e professione illuminando la capacità che ognuna ha di mantenere il filo dall’infanzia alla maturità e ci fa un esempio: «Rosa Bosco a sessant’anni, da sola, ha messo in piedi il suo vino. Partendo dal merlot che faceva il nonno, ha cercato di riprodurre quella memoria gustativa». Ci racconta anche di Carla Latini, che ha messo faccia e cuore nell’azienda: «Licia mi ha chiamato in agosto», racconta Carla, «ci siamo viste a Bologna. In tre ore è riuscita a farmi raccontare la mia vita, i miei nonni, i miei cambiamenti. Essere nel suo libro con le altre è un onore grandissimo per me» .

C’è chi, come Marella Levoni, è stata capace di immettersi in storie diverse da quella familiare, per arrivarci solo quando lei ha ritenuto i tempi fossero maturi. Quando c’è arrivata, ha impresso un nuovo stile nella comunicazione aziendale. «Il passaggio dal lavoro in una casa editrice a quello nell’impresa di casa Levoni», ci ha detto Marella, «è stata la parte più difficile da raccontare all’autrice, perché mi emoziona ricordarlo. Essere nel libro di Licia insieme a tante grandi donne mi onora e mi ritrovo in pieno nella sintesi che lei ha dato di noi: cervelli d’acciaio e cuori di panna. Sarà che faccio parte della generazione di un cornetto molto noto…».

Il gusto delle donne è un libro che lascia un buon sapore. Fa venire voglia di andare a scovare tutta la restante parte femminile senza la quale, com’è chiaro anche dai venti profili tratteggiati da Licia Granello, nel nostro Paese non può esserci una vera innovazione culturale, né economica.

 

Il gusto delle donne, Rizzoli