Dentro la foto, uno sberleffo 27 Marzo 2012 – Posted in: Archivio
Zoom sulla rubrica “Fuori i secondi” firmata da Antonio Paolini sul mensile A tavola.
Antonio Paolini, giornalista, critico e consulente gastronomico, ogni mese porta sulla rivista A tavola la storia di sous-chef e cuochi di partita che affiancano i grandi cucinieri dell’alta gastronomia.
Questo mese è toccato ai ragazzi della brigata Bottura, il cuoco Maximo d’Italia più premiato, stellato, corteggiato (anche osteggiato).
Come si vive e lavora a fianco di un’icona come Massimo, chiede Paolini? Yoji, Takahiko, Davide, Franco, rispondono e danno l’idea di una squadra vera “come stare in famiglia”. Poi si mettono tutti in posa davanti al fotografo, scherzano e ridono tra un click e l’altro. E la foto migliore, quella che vedete qui, va in apertura di articolo: l’allegra brigata dietro il capo, con dei bei libri tra le mani…alla rovescia.
Ma come, il cuoco tra i più colti della galassia gastronomica (uno che conosce bene la musica e colleziona arte contemporanea, tanto per dirne due), considerato l’intellettuale dei fornelli, il cerebrale del tortellino e del parmigiano stagionato, è circondato da ragazzi che non sanno tenere in mano un libro? Risponde Paolini: «È in sostanza uno sberleffo a chi dice che la cucina di Massimo Bottura è solo intellettuale. Immortalare la banda con i libri rovesciati è stata una mia idea per dire simbolicamente che i libri sono importanti, ma bisogna saperli usare. La cultura è importante, ma bisogna saperla applicare. Per avere successo in cucina conta l’armonia e la squadra, l’esperienza condivisa: non s’impara dall’astratto. E la brigata di Bottura ne è la felice dimostrazione».