Passeggiate con Agnese Mazzei 7 Ottobre 2011 – Posted in: TRAVEL

Il clima autentico, la veracità del luogo e dell’architettura. Un’atmosfera che non è andata perduta anche grazie all’impegno profuso dalla famiglia Mazzei.
In una serie di passeggiate, Agnese Mazzei racconta la “sua” Fonterutoli.

Per me Fonterutoli è il luogo della conciliazione. È il luogo dove mi rivedo bambina a giocare con i miei compagni di allora, con i miei fratelli. È un luogo che mi rassicura e in cui mi riconnetto con il tempo di un buon vivere. Si, devo ringraziare mio padre e chi prima di lui ha profuso sforzi economici ingenti per non trascurare questo gioiello di antiche pietre, anche quando il Chianti non era così à la page. Ma dobbiamo ringraziare anche le famiglie che sono rimaste a viverlo, il borgo e che con noi hanno intensamente cooperato perché tutto ciò fosse conservato nel tempo.

Lei ha messo a servizio la sua professione per ripristinare vari edifici siti nel borgo e intorno allo stesso. Qual è la sua proiezione?
Quella di proporre il ‘modello Fonterutoli’ a testimonianza di una possibilità di vita diversa, non solo legata alle bellezze del luogo, all’accoglienza del turismo, visto che l’intenzione prima è anche quella di ripopolare il borgo facendo arrivare nuove famiglie ‘normali’ che scelgano questa dimensione per viverci la loro vita. Un borgo non solo da sottoporre all’ammirazione del turismo ma vissuto da chi lo alimenta con la propria quotidiana vita. Vorrei trasformare il circolo in un emporio o spaccio con i beni di prima necessità e creare un luogo di incontro per una partita a biliardo, la lettura del giornale. Un luogo di socializzazione cosi come era un tempo.

Della sua filosofia di intervento parleremo la prossima volta ma intanto un’anticipazione: se ho capito bene ripopolare Fonterutoli fino a portarlo ad essere autosufficiente.
Esattamente. Oggi la vita in città propone anche ai bambini ritmi forsennati, modelli di vita molto stressanti. In fondo un luogo come questo permetterebbe anche alle giovanissime generazioni di scoprire il gusto del gioco nelle piccole piazzette e stradine senza auto, senza tuttavia restare troppo avulsi dalla vita degli altri, di quelli che vivono nel caos della città. In fondo Siena è a due passi, centri perfettamente organizzati e piuttosto popolosi come Castellina, sono ancora più vicini. È una proiezione, una speranza ma anche e soprattutto una proposta concreta di una nuova, migliore vivibilità.