Schiacciata con l’uva 9 Luglio 2011 – Posted in: Archivio

Ricetta di Marzio Africh
cuoco dell’Osteria di Fonterutoli

(dosi per teglia rotonda di 32 cm di diametro)

Disporre sul tavolo 500 grammi di farina a fontana. Incorporare 25 grammi di zucchero, 20 di sale e 50 grammi di olio. Separatamente, sciogliere 25 grammi di lievito fresco in 225 grammi di acqua tiepida. Amalgamare alla farina fino ad ottenere un composto omogeneo. Disporre l’impasto in una teglia oliata, colmandone i bordi.
In una ciotola pestare 500 grammi di uva fino ad estrarne il succo e aggiungere 125 grammi di zucchero e 10 grammi di semi d’anice. Coprire l’impasto schiacciando l’uva con le dita affinché il succo penetri.
Lasciar lievitare per 2 ore.
Mettere in forno precedentemente riscaldato a 185° per circa 20 minuti e comunque fino a quando lo zucchero caramella.

Il trucco: una salamoia molto succosa e liquida che impregnando l’impasto rende la schiacciata morbida e gustosa.
Presentazione:
a fette quadrate, con zucchero a velo. Accompagnata da un grappolo d’uva fresca.

L’abbinamento:
Grappa Castello di Fonterutoli

Quando l’uva è ben matura e dolce, i tannini contenuti nella buccia dell’acino aggiungono consistenza e succulenza alla schiacciata, e il piatto risulta molto più corposo di quanto non sembri.
Certo, si può fare l’abbinamento con un buon vinsanto un po’ abboccato (ormai quasi impossibile da trovare); oppure osare un poco di più, e affiancare alla schiacciata la nostra Grappa Castello di Fonterutoli.
Una goccia di grappa, sul finire del boccone, aiuta a pulire la bocca dall’impasto della schiacciata; nel contempo, le note “vinose” contenute negli acini e nella grappa vanno a cercarsi, a compenetrarsi, a esaltarsi. La bocca rimane pulita, certo, ma anche piena di aromi di vino… che era quello che si voleva, giusto?

La schiacciata con l’uva, figlia della vendemmia