Benvenuti nel Paese dei bugiardi 22 Luglio 2011 – Posted in: Archivio

C’era una volta il Paese dei bugiardi. Una comunità variopinta che le sparava grosse senza, però, mentire per davvero. Si limitava a raccontare storie fantastiche, romanzate, adattate al luogo e il momento, attualizzate, addomesticate e che un pò facessero sorridere per contrastare i tempi bui: c’erano state due guerre, l’elettricità era un lusso, gli incontri si facevano intorno al fuoco, che essiccava castagne risposte a mezz’aria, in un luogo angusto e buio – appunto – chiamato metato.

C’era una volta il Paese dei bugiardi, e c’è ancora nonostante l’elettricità sia così tanta da accecare le stelle. Il suo presidente è un comico: Gene Gnocchi (che cosa già stavate insinuando con la fantasia?). Più precisamente è stato nominato presidente onorario della neonata Accademia Italiana della bugia (che tra i prestigiosi bugiardi accademici si fregia del sindaco di Pistoia, Renzo Berti, e della Presidente della Provincia, Federica Fratoni), visto che già era stato insignito del riconoscimento di bugiardo ad honorem nella scorsa edizione.
Il neo presidente onorario ha commentato l’incarico così: «Sono stato fatto presidente a mia insaputa. Mi ha chiamato un certo Bisignani e dalle intercettazioni risulta che questa nomina è costata ben 450.000 euro di tangente. Quel che è certo è che ne sono onorato perché questo è l’incarico più prestigioso che ho ricoperto in vita mia».

E questa che state leggendo non è una frottola, ma la pura verità.

Se non ci credete potete sempre fare un salto a Le Piastre il 31 luglio prossimo e scoprire che, in una piazza piccolina davanti la chiesa di un paesino di 100 anime aggrappato a montagne alte 800 metri, circondato dalle valli più verdi dell’Appennino a 15 chilometri da Pistoia, si ritroveranno un migliaio di persone (dati reali dell’ultima edizione 2010) per ascoltare e applaudire le bugie raccontate e disegnate da grandi e piccini. Sapere inventare storie prendendo spunto dalla realtà è un’arte. E al Campionato italiano della bugia, tra le manifestazioni più apprezzate per genuinità e originalità, nato nel 1966 per scherzo (ovviamente) e in 45 anni cresciuto per ampiezza, idee, mezzi, personaggi e personalità (anche Francesco Guccini è stato presidente onorario), quest’arte viene premiata con un trofeo: il bugiardino d’oro, riproduzione del campanile della chiesa locale di Sant’Ilario, ma con gambe corte e naso lungo alla “Pinocchio” ideato dallo scultore Leonardo Begliomini, e consegnato anche a Luis Sepulveda (chiedete ai paesani perché). Un trofeo ambito più del tapiro di televisiva memoria.

A proposito di memoria: se passate a Le Piastre il 31 luglio, ascoltate anche i vecchi del paese e un giovane di nome Emanuele, che un po’ somiglia al vecchio amico Pinocchio (130 anni e non sentirli, tanto che farà un salto al Campionato in formato di statua d’autore). Con loro potreste apprendere di miti e origine del racconto mai conosciute prima: che ne sapete dei leggendari storici Monti, Pietrone, Ferrante, Neno? E delle affabulazioni di due Mauri, delle peripezie del Trombaio, del sapore della polenda dolce?

C’è un solo posto dove colmare queste lacune storiche, questi buchi della memoria: Le Piastre al Campionato Italiano della Bugia dove, dietro a tutto questo “raccontar balle”c’è un profondo significato sociale, legato alla cultura del (nostro) paese. Se non ci credete visitate il sito www.labugia.it.