Case coloniche chiantigiane…verso Siena 12 Giugno 2011 – Posted in: Archivio

In Chianti e non solo le prime coloniche nascono al concludersi dell’età feudale, proprio sui resti di castelli e fortificazioni cadute in disgrazia. Dal Cinquecento invece, mutate le condizioni sociali, prende vita una sorta di piccola imprenditoria rurale che tende ad autosostentarsi e i primi veri coloni iniziano a costruirsi dimore mezzadrili e i loro padroni abitazioni più consone al loro stato.

In tutto il Chianti Classico le ‘coloniche’ rispettano un ordine estetico, anzi sostanziano un gusto, potremmo dire uno ‘stile’: quello dei contadini di un lontano passato che pur dovendo fare di necessità virtù riuscivano a far coesistere il bisogno di una dimora funzionale e pratica, in cui la cucina diventava il luogo simbolo attorno a cui si snodavano gli altri ambienti, con un rustico ma sicuro istinto alle proporzioni e alla sobrietà delle forme. Non erano solo povere e solide case di povera e solida gente. Ma semplici dimore di gusto spiccato.

Fra il Chianti fiorentino e quello senese non cambia la sostanza strutturale: un loggiato capiente, una, talvolta due arcate, per dare spazio alla luce, una vasta area coperta per poter lavorare finché non si facciano vive le prime ombre della sera. E poi, a dare slancio al corpo di fabbrica, spesso una solida torre colombaria, caratteristica dei poderi e delle coloniche di questa Terra. Colombaria estetizzante, che fa quasi sempre riferimento alla costruttiva nobile cittadina coeva, proprio “a partire da una finestra monofora o bifora, disposta ora al centro del corpo dell’edificio, ora ad uno dei suoi lati, in alcuni casi ai due capi della colonica, in coppia con un’altra”. Tipologia che pare ancora più marcata proprio nella zona del Chianti senese, dove si nota un abbondanza di particolari e rifiniture che ci raccontano di un’attenzione quasi rituale alla cura del dettaglio.

Per conoscere lo stile e il gusto della colonica chiantigiana senese consigliamo un breve itinerario che da Fonterutoli punta verso Siena percorrendo la statale 222. Prima di giungere a Quercegrossa, qua e là, nicchie di agglomerati colonici escono con queste specificità costruttive nel loro rurale fascino. E continuano anche dopo, verso Belvedere e Le Scotte, che sorge a due passi da Siena. E una volta a Siena quelle “case” si fanno nobili, grandiose, addirittura spettacolari e diventano dimore signorili e palazzi ma a ben guardare si intuisce chiaramente che l’origine di quel modo di intendere la bellezza e renderla tangibile e visibile e abitabile nasce da una stessa matrice.