Questione di indirizzi 11 Maggio 2011 – Posted in: Archivio

Tutta colpa di un recapito misterioso. Qualche volta gli indirizzi somigliano al destino. Un indirizzo sbagliato porta uno studente fortissimo in storia medioevale a schiantarsi contro economia aziendale; un indirizzo incompleto costringe il lattaio a recapitare solo del burro; un indirizzo perfetto sul navigatore ti conduce irrimediabilmente davanti a un muro a interrogarti sulla genialità della tecnologìa; l’indirizzo generico dell’Olgettina a Milano (di questi tempi) può avviare alle delizie del sesso; ogni indirizzo di Nameless (senza nome) negli Usa non riceve mai la posta. E ogni indirizzo di Bellano porta idealmente a un Vitali. Il postino lo sa, il postino vive momenti da incubo.

I Vitali, uno scrive e l’altro dipinge. Il primo, Andrea, è il nostro romanziere di riferimento. Un meraviglioso cantastorie che dalla sua finestra vista lago continua ad osservare la gente senza tempo e a descriverla dentro la cornice della gelosia (intesa come infisso color verde). E lo fa come se avesse in mano un pennello invece che una penna. Il secondo, Giancarlo, è venerabile maestro dell’arte. Un uomo di lago con le sue “breve” e le sue onde interiori, capace di pennellate che sembrano parole. Il Vittorio, il farmacista, il Testori, gli asparagi, il banchetto sfatto, il galletto spennato, il direttore d’orchestra, la Calchera al tramonto sono quadri che somigliano a romanzi.

I due Vitali fra i Vitali abitano a un paio di chilometri l’uno dall’altro, aprono e chiudono come parentesi una Bellano del sogno e dell’iperrealtà che se ne sta accoccolata dentro la cultura mondiale (e vai con l’orgoglio) senza tirarsela neanche un po’. Figuratevi se simili personaggi fossero nati a Cetona, a Capalbio o a Ravello. Almeno un festival, almeno la Rai, almeno una sfilata di moda, almeno qualcosa presentato da una Carlucci in abito da sera rosso fuoco. E invece Bellano disdegna la cagnara. Tace, rispetta, si fa misurare la pressione dal medico Andrea, osserva i messaggi su tela del Giancarlo, si stupisce per le genialate del Velasco (figlio del Giancarlo) e offre il caffè alla Sara (sorella del Velasco) quando ricompare da Lucca.

Su questo mondo di eccellenze e di normalità, da 119 anni posa il suo sguardo un giornale, il nostro giornale. E chi poteva essere più felice di noi nel vedere questi due fuoriclasse duettare come Sting e Clapton? E chi poteva, se non noi, provare a offrire ai lettori un doppio Vitali on the rocks? L’indirizzo era questo, missione compiuta. Con un’avvertenza per loro e per il postino: Andrea e Giancarlo non dovrebbero parlarsi mai e lasciare l’uso del computer a noi poveri umani plastificati. Ma dovrebbero spedirsi continuamente lettere, a perdifiato, con il loro linguaggio preferito. Uno le scrive, l’altro le dipinge. Posta prioritaria. Capolavori col francobollo.

Giorgio Gandola

(direttore de La Provincia)