Un mazzo di carte di soli RE 21 Febbraio 2011 – Posted in: ART, BOOKS

33 RE (Andrea Vitali, Giancarlo Vitali)La postfazione di Giorgio Terruzzi a 33 RE.

Come sa fare soltanto chi maneggia abitualmente le carte, i Vitali, hanno mischiato il mazzo allo scopo di barare. Un doppio gioco, non soltanto perché loro, i Vitali, sono due. C’è un divertimento evidente che fissa i Re a quota 33, seguendo una dinastia transitata ciondolante nelle notti lacustri. Poi c’è il ghiribizzo di infilare nella lista un palese elemento di Re-altà. Non occorre alcuna particolare attitudine all’indagine per spolverare Re-mbambì dalla metafora. Tanto è vero che ai Vitali, in un primo tempo era venuto in mente di mettere lì, a complemento del testo, una bella foto e ciao. Una delle tante foto che ci sono in giro, dappertutto, e che ritraggono Re-mbambì in pose e costumi svariati, tutti adeguati allo stile, allo standard suo e ormai nostro. Oppure, in alternativa, i Vitali, sempre loro, erano stati tentati di eliminare il sovrano dall’elenco. Decisione subito scartata perché, come potete capire benissimo, tra “33 Re” e “32 Re” non c’è soltanto la differenza di un Re. E poi, come giustificare Re-bus senza Re-mbambì? E Re-belot? Due altezze successive, succedanee e inevitabili, da che mondo è mondo, soprattutto adesso. Re-mbambi dunque. Che scaraventa prepotentemente quest’opera, con la sua apparente leggerezza, nella satira pesante. La descrizione e la raffigurazione di Re-mbambì, hanno del resto subìto l’influenza non di reiterate fantasie o di sopite memorie, bensì delle letture quotidiane. Cronache. Riferite senza soluzione di continuità al Re-mbambì, insistite al punto da influenzare la prospettiva degli autori sino a modificare il piano editoriale. Inconsciamente prima, deliberatamente poi. Re-mbambì sarebbe stato descritto, raffigurato, camuffato e mischiato, appunto, nel mazzo, in modo da evitare il vilipendio, giocando. Oh! Al momento in cui scriviamo queste righe, non siamo in grado di pronosticare quanto lunga possa essere la vita di questo Re, così vicino, presente, invadente e per certi versi divertente. Re-mbambì, intanto c’è. Tra i 33. In compenso, si può affermare quanto segue: l’incoronazione di Re-Bus appare prossima e ovviamente inevitabile, come da tradizione della stirpe. Per questa ragione “33 Re” è destinato ad entrare nella storia. Un’opera che non soltanto ci offre un ritratto del presente, con la scusa di raccontare della roba datata. Qui si delinea, a tinte ben più fosche di quanto appaia, il nostro futuro. Prossimo e remoto. Re-bus, fatalmente, dopo Re-mbambì; fatalmente prima di Re-belot.