Agnolo di Cosimo detto il Bronzino 24 Settembre 2010 – Posted in: ART

UNA GRANDE MOSTRA A PALAZZO STROZZI RIVALUTA L’OPERA DI UNO DEI PIÙ GRANDI MAESTRI DEL CINQUECENTO ITALIANO

corsiniAdì 7 in domenica sera di genaio 1554 caddi e percossi la spalla e ‘l braccio e stetti male e stetti a casa Bronzino sei dì; poi me ne tornai a casa e stetti male insino a carnovale…

(Jacopo Pontormo, Il Libro mio).

Era tempo che, in questa ormai più che ventennale riabilitazione del Manierismo, di cui certo nessuno potrà dimenticare l’ancora fondamentale saggio, la Maniera Italiana, coraggioso e intelligente lavoro del compianto Giuliano Briganti che, già negli anni’60 suscitò scalpore per una prima riconsiderazione di questo trasversale e irrequieto periodo della storia dell’arte, iniziato con idee e propositi assolutamente innovativi e via via andato spegnendosi a causa di un impossibile tentativo di mediazione con la lezione michelangiolesca, fosse dedicata una mostra, risultato di uno studio accuratissimo, su uno dei protagonisti e degli epigoni della Maniera, Agnolo Bronzino, la cui parabola attraversa gran parte del Cinquecento.

Dalle giovanili opere tra le quali più di una era stata assegnata al suo maestro Pontormo e, poi data al Bronzino, come la Madonna col Bambino e San Giovannino (Galleria Corsini) a quelle più indipendenti da influssi, soprattutto eseguiti negli anni della maturità in qualità di pittore di corte della Famiglia Medici, la mostra attraversa l’intero percorso pittorico del Bronzino esponendo 90 opere, 70 delle quali del maestro e le restanti del Pontormo in quanto suo primo ispiratore, del Tribolo e di Benvenuti Cellini e dell’Allori, suo allievo e continuatore.

Restano ancora su alcune opere giovanili dello stesso Bronzino, il dubbio della paternità ma è certo che quest’ampia rassegna che i curatori Carlo Falciani e Antonio Natali hanno così coerentemente costruito sia un primo importantissimo segno per una generale riconsiderazione sia dell’opera di Agnolo che di tutto il Manierismo toscano. Rilettura che aveva felicemente preso avvio un ventennio orsono con le mostre su Pontorno e sul Rosso Fiorentino.

I MISTERIOSI RITRATTI DEL BRONZINO

Lucrezia-PanciatichiAntologia di volti traslucidi, immobilizzati da una patina, fredda di colori accesi e ghiacci dove l’emozione, i sentimenti, i moti dell’anima sembrano congelati dentro un’apparenza formale impeccabile, cerea, senza sangue. Bronzino dipinge ombre incarnate, esseri che sono il loro status, la loro condizione, e sono lì per essere quello che vogliono comunicare. Il loro piano interiore non deve essere tradito da niente: da una ruga di espressione, da un sorriso, da una postura più disinvolta. Quando proprio il pittore non può esimersi da esprimere una nota espressiva d’interiorità ricorre a una piega acida, nel caso del Ritratto di Giovane con liuto (Galleria degli Uffizi), a una consapevole altezzosità, come nel Ritratto di Giovane con libro (Metropolitan Museum) o a una spietata vaghezza espressiva nel Ritratto di Lorenzo Lenzi (Pinacoteca del Castello Sforzesco). Ma sono rari esempi di forzatura descrittiva perché la qualità più grande e matura del maestro, è quella di una ritrattistica siglata da una fissità misteriosa che non guarda al vero e neppure al verosimile come nel caso del Ritratto di Eleonora di Toledo col figlio Giovanni (Galleria degli Uffizi), dove la nobildonna, inguainata nel suo abito sfarzoso, ha il volto traslucido, prezioso e immoto delle sue perle, chiusa in una glaciale esattezza formale, e dove il piccolo Giovanni de’Medici appare come un bambolotto alieno ‘infilato’ in una postura ufficiale. Aspetto ancora più sottolineato nel Ritratto di Lucrezia Panciatichi (Galleria degli Uffizi), forse il più inquietante di tutto il Cinquecento italiano ma certamente uno fra i più belli.

BIOGRAFIA

bronzinoAgnolo di Cosimo detto il Bronzino nasce nel 1503 a Monticelli, nei pressi di Firenze. Adolescente entra nella bottega del Pontormo ma solo qualche anno più tardi si rende indipendente intraprendendo alcune esperienze formative in altri territori per poi ritornare stabilmente a Firenze in qualità di pittore di corte della famiglia Medici dando così vita a un approccio interdisciplinare che mette in rilievo le tante abilità di questo artista che, nonostante sia un grande maestro del colore, si scopre essere stato anche raffinato e sarcastico poeta oltre che sensibile musicista.

BRONZINO. PITTORE E POETA ALLA CORTE DEI MEDICI
24 settembre 2010-23 gennaio 2011
Firenze – Palazzo Strozzi
www.palazzostrozzi.org

Orario: tutti i giorni dalle 9 alle 20 e il giovedì fino alle 23
Biglietto: 10€ intero; ridotto 8,50€, 8,00€, 7,50€; scuole 4,00€.
Per informazioni: 055/2645155