La teoria delle impronte

catalogo realizzato in occasione della mostra
La teoria delle impronte
28 giugno – 31 dicembre 2020
Circolo . Bellano (LC)

doppia lingua italiano/inglese

14,25 

Il quarto titolo dei Quaderni di ArchiViVitali raccoglie entrambi i capitoli della mostra che indaga l’utilizzo della tecnica incisoria:

La teoria delle impronte/1  indaga l’utilizzo della tecnica incisoria da parte di artisti contemporanei con l’esposizione di opere calcografiche degli artisti della stamperia d’arte Corrado Albicocco: nell’atrio settecentesco del palazzo, le sorprendenti lastre originali mai viste e il cappotto usato per le matrici di Jannis Kounellis. In mostra, anche i fogli straordinari di Carla Accardi, Giovanni Frangi, Nunzio, Luca Pignatelli, Piero Pizzi Cannella, Francesco Poiana, Giuseppe Santomaso, David Tremlett, Lorenzo Vale, Emilio Vedova, Velasco Vitali, Sateca Zec, Giuseppe Zigaina.

La teoria delle impronte/2 rintraccia i maestri indiscussi dell’incisione ospitata dalla Raccolta delle stampe Achille Bertarelli del Castello Sforzesco di Milano. Nella sede del Circolo in mostra i 18 capolavori selezionati dalla Civica Raccolta dove le opere di Rembrandt, Goya, Ensor, Boccioni, Bartolini, Morandi – messi in dialogo con altrettanti fogli di Giancarlo Vitali.

Contributo del curatore Velasco Vitali: La teoria delle impronte

Ho imparato i fondamenti delle tecniche calcografiche durante i corsi estivi alla scuola d’incisione di Venezia. Quello dell’incisione è un universo di segni che si svela a poco a poco, una pratica artistica che poggia su regole precise che una volta applicate aprono a un imprevedibile e quasi alchemica avventura; Venezia, con quella sua struttura labirintica, è di per sé un intrico per la mente e una grande immersione per l’inconscio. La tecnica dell’incisione insomma non è teorizzabile, così come Venezia non può essere analizzata partendo da modelli urbanistici predefiniti… ma da una stratificazione architettonica venuta su in molti secoli, come un’azzardata continua sfida fra la ricerca di una stabilità concepita sulla mobilità dell’acqua. (continua)

Contributo della curatrice Giovanna Mori: Omaggio a Giancarlo Vitali

In occasione del diffuso omaggio che il Comune di Milano ha voluto dedicare a Giancarlo Vitali nel 2017, la Raccolta delle Stampe “Achille Bertarelli” non poteva mancare all’appuntamento. Già nel 1994 il Castello Sforzesco aveva organizzato una mostra presso la Sala Castellana, corredata da un catalogo ragionato a cura di Paolo Bellini, segno che l’artista aveva “raggiunto uno spessore degno di considerazione nell’ambito della storia dell’incisione”. Ancora nel 2003, attraverso una piccola ma preziosa esposizione dedicata agli incisori prediletti da Giovanni Testori, nella sala conferenze della Raccolta Bertarelli erano state esposte alcune opere di Vitali. L’attuale rassegna intende accostare alle tavole dell’artista quelle dei maestri incisori da lui dichiaratamente ammirati e amati. L’intento non è solo quello di proporre le stampe che apertamente si ispirano all’opera degli incisori del passato (strada peraltro già percorsa ed indagata), ma svelare quegli omaggi velati, quelle suggestioni rivelatrici di un’interpretazione più sottile, sotterranea. (continua)

A cura di

Velasco Vitali

confezione

brossura

dimensioni

19×25 cm

pagine

88

ISBN

978-88-99876-44-9

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