Le fate operose 20 Ottobre 2010 – Posted in: Archivio

NOMI SENZA TEMPO

Una donna e tante trame. L’essenza pura della femminilità.

Una donna, Maria Lai; una terra, la Sardegna; le trame, le sue opere che definisce così: “giocavo con grande serietà, a un certo punto i miei giochi li hanno chiamati arte.”

Ho visto per la prima volta i suoi lavori nel museo etnografico di Aggius, accanto la Valle della luna.

Fili che accompagnano nell’infinito, colori di cielo e di terra, essenzialità uguale a verità, ricerca. L’arte come necessità, la tessitura come linguaggio e poi la materia, le materie.

Il Cacciatore di Nulla

Maria Lai è una donna che sussurra. O meglio, le sue opere sussurranno.

Maria Lai se ne sta in secondo piano perché, come afferma, l’artista non è mai un esempio di vita.

Così fanno spesso le donne.

A Brescia,

in mostra una quarantina di opere

nella Galleria dell’Incisione.

Trattasi nuovamente di donne operose.

Fino al 23 novembre 2010

Sospesa tra cielo e terra