Il Gusto in una Stanza 13 Luglio 2010 – Posted in: Archivio

avalloneÈ complesso parlare di Mario Avallone e della sua “Stanza del Gusto”, non sai mai se parli di un Cuoco, di uno Storico dell’Alimento o di un appassionato Imprenditore. In fondo sono tre anime coese in un unico personaggio ma che talvolta, ho la sensazione, divergono fino a rincontrarsi oltre il muro dell’interpretazione.

Un raro esempio di convergenze parallele? Forse, ma stiamo ai fatti.

L’esperienza nasce nel 1996, l’approccio è innovativo per quei tempi: il gusto come gioco, in un locale piccolo. Piacevoli degustazioni, volutamente senza un format predeterminato, ma in un consesso “amichevole” di ricerca e confronto, poche persone per volta 12, talvolta 15.

L’idea piace perché carezzevole e coinvolgente, ogni partecipante è in fondo protagonista attivo e stimolato e poi il convivio, la voglia di stare insieme, accrocchiandosi intorno ad un desco colto e variegato di cultura e tradizione creativa.

Il tempo passa, i risultati incoraggianti, ci vuole più spazio però, sia per la manovra che per l’accoglienza.

Nel 1998 nasce il giardino/laboratorio dei quartieri spagnoli. Di spazio ora ce n’é, ma ai quartieri, un intricato dedalo di vicoli e viuzze non sempre agevole da raggiungere, il progetto non decolla del tutto e quindi l’anima imprenditoriale di Mario comincia ad appalesarsi.

Si cambia, si va a Chiaja, altra storica location, certamente in un quartiere più elegante e, forse, meglio raggiungibile.

Gli spazi ora si articolano in una suggestiva cava di tufo, il ristorante da spicciolata ci sta tutto, mai abbandonando però la filosofia e lo spirito aggregante del tavolo unico e della contaminazione tra i partecipanti.

Matura l’Avallonpensiero. Otto anni a Chiaja sono una robusta esperienza che modella e registra scelte e progetti, al punto che – all’alba del 2009 – la Stanza del Gusto entra poderosa e fiera “intra moenia” ad un passo da Portalba e dal Conservatorio di San Pietro a Maiella, tra le mura greche, in un habitat colto o ritenuto tale.

La struttura è maestosa, 180 metri quadri in pieno centro storico su tre livelli. La Stanza del Gusto è ora trasformata in una suite articolata e comoda, con spazi dedicati alla sperimentazione/formativa dei tempi passati, oggi ancora più attuali, ed altri per un’accogliente e confortevole accomodation ristoratrice.

Malgrado tanto, Mario resta, per sua e nostra fortuna, un turbinìo di idee e di iniziative oltre che di proattiva ed umile dedizione professionale.

La spesa è il momento di maggiore esaltazione mistica a cui dedica tutta la sua personale attenzione. Ci va di buon mattino in vespone, un “ferro vecchio” restituito alla bellezza ed alla funzionalità di un tempo di cui è gelosissimo.

Se vi dovesse capitare, in giro per i vicoli della Pignasecca o del Cavone o nei posti che non svelerà mai, di incrociare un omone dagli occhiali enormi, che ricordano Pietro Nenni, muoversi spedito abbarbicato su un vespone piaggio, ecco, pedinatelo. Non sarà tempo perso, magari riuscirete a scoprire dove comprare i prodotti migliori.

Per il resto, cioè gustarli al meglio, sarà necessario seguirlo fino alla Stanza del Gusto.

Francesco Paciello