La mostra “Mortality with Vitali” nella Casa del Manzoni a Milano è una riflessione sui temi della vita e della morte presenti
nei quadri di Giancarlo Vitali, messi a confronto con la vita, l’opera e le vicende di Alessandro Manzoni.
Dopo anni di silenzio quasi virtuale e probabilmente volontario, il che costituisce un appassionante enigma in un mondo dove tutti sembrano lottare per avere attenzione, Giancarlo Vitali stava per essere celebrato a Milano. Una parte dell’omaggio doveva essere allestito nella Casa del Manzoni. Ci sono molte connessioni fra Giancarlo Vitali e Alessandro Manzoni e questa sezione di mostra evitava il rischio del feticcio contemporaneo di cubi asettici dalle pareti bianche e sperava di creare una relazione fra il contenuto pittorico di Vitali e il vocabolario della sua vita.
Abbiamo pertanto proposto, negli spazi che ci sono stati concessi, oggetti divisi in tre categorie – per prima la storia naturale che si può scoprire intorno al Lago di Como, poi il calore domestico e familiare reso soprattutto dal modo in cui vestivamo negli ultimi anni del ventesimo secolo, e infine l’ambiente di un modesto ospedale dove Giancarlo Vitali si è recentemente ritrovato a confrontarsi con la propria mortalità. Sebbene ciò non significhi che questo confronto non ci fosse già stato.
I quadri non appartengono a un altro mondo, sono di questo mondo. E dovremmo esserne felici. Sono tutte prove che ci aiutano a guardare e a vedere. E a vivere.
Peter Greenaway
La mostra di Giancarlo Vitali a Casa del Manzoni – Milano di Peter Greenaway
Sembra che nel Nord Italia ci siano molte persone chiamate Vitali – fotografi, compositori, scrittori, artisti, editori – ma non avevo mai sentito quel cognome in relazione a un solitario e anziano pittore, che vive sul Lago di Como, il cui nome è Giancarlo. Il figlio di Giancarlo, Velasco, a sua volta pittore, mi scrisse per dirmi che suo padre stava per essere celebrato a Milano, dopo anni di silenzio quasi virtuale e probabilmente volontario, il che costituisce un enigma adeguato a un mondo dove tutti sembrano lottare per avere attenzione. Sarei stato curioso di darci un’occhiata?
Vitality di Angelo Stella
Si fosse presentato nella Contrada del Morone, al numero 1171, centonovanta anni fa, Giancarlo Vitali vi avrebbe incontrato Tommaso Grossi, da Bellano, ospite del conte Alessandro Manzoni, oriundo lecchese, che aveva appena concluso un romanzo, con un incipit novenario, «Quel ramo del lago di Como», ma solo con immagini di parole. L’Adda proseguiva il suo corso, e la historia il suo percorso narrativo di uomini illustri e non, in un tempo flagellato dalle guerra, dalla fame, dalla peste. Il paesaggio – e si sente sussurrare landscape – quello di Lombardia, dai colori autunnali, un cielo bello quando è bello, distese di acqua illuminate dalla luna, un verde spesso assetato di pioggia.
– – –
DICONO DI NOI
LA PROVINCIA – La via di Greenaway nel mondo di Vitali