Pinchiorri a due voci. La Cantina di Giorgio Pinchiorri 14 Maggio 2013 – Posted in: BOOKS, WINE

La prefazione di Piero Antinori al volume Pinchiorri a due voci.

Krug.Antinori.PinchiorriConosco Giorgio Pinchiorri da più di quarant’anni. Dai tempi in cui lavorava alla Buca Lapi, la storica trattoria ricavata nelle cantine di Palazzo Antinori. Allora eravamo entrambi molto giovani e a me piaceva andare a mangiare in quel luogo così ‘familiare’. Non dovevo neppure fare un grande sforzo, uscivo di casa per andare a mangiare… a casa!
In sala, Giorgio era attivissimo e con quella sua personalità così vitale consigliava i vini agli ospiti tentando di spiegarne l’origine e le caratteristiche. Questa sua singolarità mi colpì, visto che al tempo il vino non era trattato con la stessa attenzione di oggi. Entrammo in simpatia, ma mai avrei pensato che in seguito sarebbe diventato uno fra i più stimati e stimabili uomini di vino del mondo. Poi il salto imprenditoriale con l’apertura dell’Enoteca Nazionale e poco dopo dell’Enoteca Pinchiorri, oggi la Cantina di ristorante più importante al mondo. In questo lungo lasso di tempo ho seguito con amichevole ma anche interessata attenzione la crescita costante di questo tempio del collezionismo vinicolo.
Una crescita che Pinchiorri ha curato con un amore e una passione da predestinato tanto che, nel suo caso, mi piace parlare di vocazione, perché credo che le felici, spesso coraggiose scelte da lui fatte nel tempo siano state, quasi sempre, segnate dal talento dell’intuizione oltre che dalla sua altissima competenza. Pochissimi nel mondo conoscono il vino francese come lui, nessuno come lui ha dato impulso commerciale ai vini toscani e piemontesi in anni in cui i nostri vini iniziavano la difficile ed entusiasmante sfida del loro rinnovamento. In una recente occasione, ho organizzato una verticale di tutte le annate del nostro Tignanello, ma in cantina mancava proprio una bottiglia del primo anno di produzione, il 1971. Subito ricorsi a Giorgio Pinchiorri che, naturalmente, me la fece avere con massimo piacere salvandomi da un’imbarazzante situazione. Impossibile che nella sua cantina manchino le prime annate di una grande etichetta, impensabile che i vini di punta di tutto il mondo non facciano parte della sua personalissima collezione.

TignanelloMa il suo successo è stato certo facilitato dall’incontro con Annie Féolde che, con la sua verve, il suo entusiasmo, il suo savoir–faire e la sua straordinaria sensibilità in cucina è riuscita, accanto al fenomeno Cantina, a farne nascere un altro, un ristorante riconosciuto a livello mondiale per la qualità eccelsa e per la grande creatività nel solco della tradizione toscana. Un incontro tra due primissimi attori, dunque, che rappresentano per Firenze e per l’intero universo vitivinicolo, un punto di riferimento e un esempio.
Ringrazio dunque, da produttore di vino ma anche da curioso buongustaio, Giorgio e Annie per i loro eccezionali risultati e come amico, auguro loro, ancora altrettanti anni di scoperte e di successi.