Una piccola antologica (oltre 70 opere) di Milo Melani, uno dei più eclettici maestri degli ultimi decenni esposta nella sua casa-studio, il Monasteraccio.
Contributo critico di Leonardo Castellucci: Il Luogo di Milo
Milo, due sillabe, un tempo binario, svelto. Un nome che riecheggia in questa bella e remota casa delle prime colline fiorentine, come messa lì e solo lì a segnare un confine fra l’ultima vita della città e quella più spontanea, libera e segreta della campagna. Casa da lui scelta, credo, come limite, come traccia di un confine fra due dimensioni della vita: volti lo sguardo a destra e sei già in relazione col quotidiano brulicare, lo fai a sinistra e s’accende l’immaginario della macchia, del bosco, degli uliveti, dei viottoli, dei muretti a secco, di un silenzioso e non programmabile viaggio. Una casa ma soprattutto un ‘luogo’, che Milo deve aver sentito come una serena abitazione per lui, sua moglie e i suoi tre figli e insieme come un contemporaneo romitorio, dimensione perfetta per la sua natura d’artista, raccolto nella pervicace ricerca della propria evoluzione umana e creativa.
Contributo critico di Francesco Gurrieri: Milo Melani. Oltre il neorealismo, verso un autonoma espressione plastica
Di fatto, Milo esordisce pubblicamente alla pittura nell’ambiente pistoiese del Dopoguerra. In una realtà, cioé, intensamente presente alla cultura artistica, ove il dibattito era tenuto vivo da Pietro Bugiani, Jorio Vivarelli e, in qualche modo, da Giovanni Michelucci e Marino Marini. Pistoia ha sempre saputo essere un crogiolo di esperienze artistiche ininterrotte. Così, il giovane Milo si forma al paesaggismo del tempo: di Soffici, di Rosai e a quello – più dolce e meno problematico – del Bugiani. Poi, il passaggio della guerra, la sua asprezza, il sopraggiungere del neorealismo letterario, cinematografico, pittorico. Ne’ basta il generoso tentativo degli astrattisti (con a capo ancora un pistoiese, Gualtiero Nativi) a spostare l’asse dominante (politicamente ancor prima che culturalmente) dei neoreliasti.