i 100 anni dell’Aquila | the Eagle turns 100 years old

Un racconto fotografico in due grandi capitoli: in bianco e nero con immagini d’archivio uniche, un itinerario sul Lago di Como con i modelli Moto Guzzi ambientati lungo un itinerario:

A CURA DI: Carlo Borlenghi, Carlo Zuccoli
RACCONTO: Andrea Vitali
TESTI: Pino Allievi, Ornella D’Alessio
LINGUA: italiano e inglese

28,50 

La Moto Guzzi a Mandello del Lario e sul lago di Como
Un libro, due copertine, due racconti: uno in bianco e nero e uno d’autore 

Il doppio racconto “i 100 anni dell’Aquila_The Eagle turns 100 years old” è stato raccolto in un volume di 256 pagine, con doppia copertina, doppia lingua, e inserito nella collana Grandi Libri di Cinquesensi editore.
Nel testo d’ingresso della raccolta di immagini d’epoca in bianco e nero Pino Allievi, storica firma del giornalismo sportivo, ci parla del beneficio economico, sociale e tecnologico che la Moto Guzzi portò nel territorio in cui si sviluppò e in senso lato in tutto il Bel Paese.
Il racconto originale “Io e la moto” dello scrittore Andrea Vitali sancisce questo omaggio celebrativo e affettuoso.
Le immagini di Carlo Borlenghi e Carlo Zuccoli che ambientano i diversi modelli di Moto Guzzi nello scenario lariano sono introdotte da un testo firmato dalla giornalista e autrice di viaggio Ornella D’Alessio che ci accompagna in un itinerario che possiamo a tutti gli effetti definire “dell’Aquila”.

PINO ALLIEVI | Una storia: leggenda nel tempo 

La maggior parte arrivava in treno. Ma c’era chi giungeva a Mandello del Lario col battello. O persino remando dopo aver attraversato quel ramo del Lago di Como. Altri si sobbarcavano chilometri in bicicletta o in moto. I più fortunati vivevano in paese e potevano dormire qualche ora di più, recandosi al lavoro a piedi. Era uno sciame ordinato e silenzioso quello che la mattina presto entrava nei cancelli di via Parodi con la voglia di cambiare il mondo. Ognuno consapevole di offrire il suo contributo prezioso ad un panorama sociopolitico in trasformazione dal quale sarebbe uscita un’Italia migliore. Gente semplice, arguta, che si portava dentro una missione. È però un errore pensare che la Moto Guzzi – vista con gli occhi di oggi – fosse solo leggenda. Anzi non lo è mai stata, nonostante i cento anni inducano a trasformare qualsiasi trascurabile episodio di cronaca in un gesto epico: il tempo dei ricordi è sempre eccessivamente generoso. Molti degli attori che si sono succeduti sul palcoscenico della più prestigiosa marca motociclistica
italiana sono effettivamente avvolti da un alone fiabesco, generato da un solido ancoraggio alla realtà intrecciato a magnetismi che non vibravano altrove. E questo ha fatto la differenza. Ma il tutto è avvenuto in un contesto industriale difficile e competitivo, che costringeva a porsi su livelli di eccellenza per emergere e sopravvivere al cospetto di una concorrenza spietata, con aziende che nascevano e chiudevano in un batter d’occhio. 

ORNELLA D’ALESSIO | Gli incanti del Lago di Como 

Gli incanti del Lago di Como non conoscono stagioni. È sempre il momento giusto per lasciarsi stupire dalla bellezza del terzo specchio d’acqua dolce più grande d’Italia, originato dallo scioglimento di un enorme ghiacciaio e modellato dalle erosioni glaciali del Pleistocene. È un lago storicamente molto amato, come testimonia la letteratura da Plinio il Vecchio a Goethe, fino a Stendhal che semplicemente lo definì «sublime».
(…..) Un viaggio lungo la “Y” lacustre più celebre al mondo è un’esperienza da fare, almeno una volta nella vita. È quel che pensano i tanti motociclisti che portano la loro Guzzi – mono o bicilindrica, a seconda dell’anno di produzione – in pellegrinaggio a Mandello del Lario, per la fatidica foto davanti al cancello rosso dello stabilimento o di fronte alla statua in marmo bianco di Carlo Guzzi, nella piazza del municipio. È un po’ come un viaggio alla Mecca dei guzzisti. Un pellegrinaggio che è anche l’occasione perfetta per fare il periplo del lago, se possibile prendendosi il tempo per scoprire e ammirare borghi, scorci, giardini, ville e chiese, racchiusi nell’abbraccio stretto delle Alpi Orobie. Così, l’itinerario non può che partire proprio da Mandello, tra le rocce aguzze delle Grigne e le acque lacustri, a maggior ragione quest’anno che cade il centenario delle moto marchiate con la celebre Aquila.

ANDREA VITALI | Io e la moto 

Incipit

In tutta sincerità posso solo fare ipotesi per chiarire cosa mi spinse ad acquistare in età ancora giovanile, diciamo prima dei trent’anni, una moto, Guzzi naturalmente, modello Imola 35 e del canonico rosso. Fu forse una specie di rivincita contro un destino, se non crudele, perlomeno grottesco che mi aveva già fatto intuire quanto il mio rapporto con le due ruote non avrebbe mai potuto essere idillico. Si tratterebbe in questo caso di una sorta di prova di forza caratteriale, a dimostrare che la volontà, la perseveranza sono in grado di farti superare qualunque ostacolo. O altrimenti si potrebbe chiamare in causa la psicanalisi, con la relativa interpretazione di traumi più o meno infantili che governano poi, dai più profondi recessi della coscienza, i comportamenti dell’età adulta. Quale che sia la ragione, della qual cosa ormai non mi interessa più un bel nulla, quell’acquisto fu l’ultima tappa del mio viaggio nel mondo delle due ruote, concluso con la cessione ad altro soggetto del mezzo in questione e con un accordo economico di transazione che, per la cronaca, aspetta ancora di essere soddisfatto. E di anni ne sono passati. Molti di più invece sono quelli che in un certo senso mi aprirono gli occhi sul potere contrattuale delle moto, o motorini in genere. È storia cui già mi è capitato di accennare scrivendo, più frequentemente raccontando per incorniciare i miei esordi letterari. Anzi, più precisamente epistolari.
Già perché qui mi tocca tornare a quella età della vita in cui il tempo sembra non passare mai, si ha voglia di diventare adulti in fretta, per poi pentirsene amaramente, e tra le tante esperienze ammantate di novità, c’è anche quella del primo, acerbo amore. Chi non ne è stato folgorato alzi la mano, e mi sembra di vederne assai poche. Quindi ci capiremo se affermo che il fulmine a ciel sereno che mi colpì all’occipite mi mise nelle condizioni di fare qualcosa senza precise idee su come comportarmi. E l’epoca era ben lontana dalla liberalità con cui si può agire adesso. Con discrezione mi disposi ad attaccare la bella, messa nel mirino a colpi di bigliettini lasciati sul banco di una terza media. Se anche ricordassi, e giuro che non ne ho memoria…, ma se anche ricordassi cosa vi scrissi non lo rivelerei nemmeno sotto tortura. Lascio piena libertà all’immaginazione altrui di concepire frasi che a quell’età potessero solleticare la curiosità femminile (… ).

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DICONO DI NOI

VIRGILIO.MOTORI.IT – Raccontiamo “I 100 anni dell’Aquila”, immagini e curiosità inedite
LA PROVINCIA Lecco Una vita fra i motori. Dal Guzzino all’aereo di Niki Lauda
LA PROVINCIA LeccoLa Guzzi e il lago. Fascino e lavoro
VIVERSANI&BELLI – Appuntamenti della settimana | I 100 anni dell’Aquila festeggiati con una mostra… on the road!
CORRIERE DELLA SERA Motori Quel nido dell’Aquila a due ruote
LA PROVINCIAMoto Guzzi 100 . Buon compleanno aquila del Lario
LA PROVINCIA Lecco – Itinerario dei luoghi cari a Carlo Guzzi. Prende forma il centenario dell’Aquila

Peso 1,300 kg
Dimensioni 19,7 × 24 × 2,5 cm
pagine

256

ISBN

978-88-99876-20-3


uscita

8 luglio 2021

Edizione inglese

edizione unica in doppia lingua italiano/inglese

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