Il figlio minore del grande giornalista e scrittore rende omaggio al padre attraverso un originale e intelligente espediente letterario. Il sottotitolo sembrerebbe suggerire una classica biografia e invece quel “dalla A alla Z e oltre” va inteso alla lettera, nei termini di un taccuino di ricordi familiari declinato attraverso i modi di dire, le metafore, i neologismi, i compiaciuti soprannomi che facevano parte dell’immaginifico e talentuoso universo espressivo di Gianni Brera.
E così, da questo “lessico famigliare” breriano emerge una biografia diversa, non cronologica, non sistematica, non ‘osservante’, ma sentimentalmente divertente, dove la grande professionalità dello scrittore e giornalista si trasfonde nelle doti umane dell’uomo e del pater familias.
Con oltre 20 foto dell’Archivio di famiglia.
L’AUTORE | ORSO MARIA GIOVANNI BRERA
Musicista, attore e animatore milanese, Orso Maria Giovanni Brera (alias Franco Brera, www.francobrera.it) ha esordito professionalmente all’inizio come giornalista con l’hobby della musica. Alla fine degli anni Settanta ha ribaltato la situazione ed è diventato un musicista con l’hobby del giornalismo. Ha insegnato musica in scuole di ogni ordine e grado appassionandosi alla pedagogia musicale. Ha collaborato come capitano al rilancio della navigazione sui Navigli della Lombardia. Parallelamente, ha pubblicato cd e audio-cassette di musica per il relax, ninna nanne e filastrocche con diversi editori milanesi: RCS, Fabbri, Red edizioni, Editrice Il Castello. Ha scritto canzoni, arrangiamenti, colonne sonore e musiche di scena. Ha ideato e diretto per alcuni anni il premio dedicato a Lucio Battisti “Un’Avventura”, Festival della Canzone d’Autore. Lo spettacolo più recente è un cabaret dedicato a Enzo Jannacci, Giorgio Gaber e altri protagonisti della scena musicale e teatrale milanese.
LA POSTFAZIONE di Leonardo Castellucci
A … Z
Abatino
Soprannome coniato originariamente per Livio Berruti (nella felice giornata in cui firmò i suoi cento metri in 10 secondi) fu trasferito solo in un secondo tempo a Gianni Rivera.
Pare che sia in seguito scivolato addosso anche a Maradona e al divino scorfano Pietro Mennea per la loro bruttezza e quasi malagrazia stilistica, però atleticamente efficacissima e infine vincente. In realtà l’Abatino vero e proprio stava in una stampa settecentesca appesa sulla scrivania del Joann nel suo studio a Bosisio Parini.
Era l’abate Giuseppe Parini, dunque un vero abate, quello del Giorno e del Giovin signore. Gianni gli voleva bene, al Parini progressista, moderato e perfino collega giornalista (dirigeva la Gazzetta di Milano, organo ufficiale delI’Impero Asburgico).
Zot!
Un attimo ed è andato, lasciando come tutti un buco incolmabile. La sera prima si era abbuffato di Ragot d’oca.
La fine che si augurava. Non ha neanche dovuto digerire.
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DICONO DI NOI
IL GIORNALE – L’intervista: Franco Brera. “Papà non avrebbe sopportato il calcio di Lippi e Sacchi”
LA REPUBBLICA Milano – Segnalibro
LIBERO – Memorie di un cronista | Vi racconto i pranzi letterari con Gianni Brera
LA REPUBBLICA – Spiegare Gianni Brera si può ma solo con l’amore di un figlio
ECONOMIA ITALIANA – “Gianni Brera dalla a alla z”: un intrigante dizionario di locuzioni e neologismi nel ricordo del figlio Orso Maria Giovanni