Spiriti Narrati 30 Giugno 2011 – Posted in: Archivio

A parte la natura, tutto ciò che ci circonda è il risultato di un’idea, di un’invenzione, di una creazione scaturita dalla mente e dalle mani di un essere umano. Lo è il vino, lo è l’olio, il pane. Lo sono le architetture, le opere d’arte, le scoperte scientifiche, la musica, la cucina. Dietro tutto questo c’è un individuo ed è a quel individuo, al suo percorso personale e professionale (ma non sono spesso la stessa cosa?), alla sua cultura, alla sua storia, al suo punto di vista, che da sempre Cinquesensi è interessata. Lo dimostra Scuochi, che va oltre il sussiego verso lo chef blasonato, togliendolo dai suoi panni per metterlo a giudicare il cibo cucinato da altri, gli stessi che in genere giudicano lui. Uno scambio di ruoli che mette in luce talenti, personalità, tic, curiosità molto, molto umane a prescindere dalla posizione che si occupa nella scala sociale.

È questo stesso spirito che abbiamo ritrovato in un libro appena uscito e che all’apparenza parla di gastronomia, ma si rivela invece pieno di ricette…di vita. È Spiriti bollenti. Ritratti terrestri di 21 chef stellari illustrato da Gianluca Biscalchin, che ha ritratto ogni cuoco con mano soavemente umoristica, e scritto da Raethia Corsini.

L’autrice, animata da una curiosità tutt’altro che da addetta ai lavori, perlustra con interviste divertite, la vita personale e certe volte intima, che ha portato 16 cuochi e 5 cuoche, tra i più importanti e quotati nel panorama italiano, a scalare le vette dell’alta gastronomia e quindi del successo. Lo fa con una dose d’ironia condivisa dai protagonisti, non tralasciando però aspetti tormentati della loro vita, riportando ognuno di loro – ormai assurti a star dei fornelli, anche loro malgrado – ad una dimensione terrestre, di normalità.

È un libro che si legge con piacere e in vari modi. Suddiviso per regioni (quasi tutte quelle che formano la nostra penisola) si può partire dalla propria e scoprire quale chef la rappresenta. Si può però anche cercare i cuochi che più incuriosiscono, oppure leggere il libro tutto d’un fiato e scoprire che, annodando un capitolo all’altro, tra le righe si narra anche di certi passaggi ed evoluzioni della storia della cucina italiana degli ultimi 30 anni, che saltano all’occhio nei racconti degli chef, ma anche nelle note esplicative a piè di pagina (che non appesantiscono, ma lanciano ulteriori suggestioni e chiariscono qua e là a chi non mastica l’argomento) dove si accenna a grandi maestri del passato; a cibi ritrovati di cui si erano perse le tracce; a schegge di storia d’Italia. E così si compone il puzzle del contesto storico nel quale i nuovi alchimisti del XXI secolo – i cui spiriti bollenti fanno l’occhiolino nei ritratti di Biscalchin – sono cresciuti e si sono formati. Elementi importanti quanto le loro storie di famiglia, per comprendere “le loro opere” perché – come si legge nel risvolto di copertina – si è quello che si mangia e ciò che si mangia contiene anche l’energia di chi l’ha cucinato, che a sua volta è quello di cui si è nutrito: nel piatto e nella vita.