Il Flauto (magico) di Mozart non è più lo stesso 19 Ottobre 2010 – Posted in: Archivio

A Lione, Atene e Barcellona si sono spellati le mani, a furia di applaudire. Un Flauto magico così non si era mai visto. La “favola” di Amedeus Mozart, divertente e apparentemente semplice, in realtà regala piani musicali e letture multiple: uno spasso per direttori d’orchestra e registi, che negli anni hanno offerto ai melomani interpretazioni variegate. Tante, molte, ma quella che ha scelto l’Orchestra di Piazza Vittorio è davvero la più inaspettata e contemporanea. E non si tratta solo della messa in scena, che è pur sempre sorprendente: scenografia con pitture in acquerello e didascalie come fossero fotoromanzi, pensate da Lino Fiorito, e costumi da terzo millennio firmati da Ortensia De Francesco.

L’originalità che l’Orchestra di Piazza Vittorio (tutti musicisti di strada) guidata da Mario Tronco, componente della Piccola orchestra Avion travel, sta soprattutto nell’aver smontato e rielaborato musica e testi, trasformando l’opera di Mozart in un affresco multietnico.

Così Tamino e Pamina, Papageno e Sarastro cantano in wolof, spagnolo, arabo, tedesco, portoghese e inglese. Le note classiche trasmutano in sonorità jazz, pop, rap come se fosse la favola di tutti: quella tramandata oralmente, che cambia un po’ ogni volta che viene raccontata, al punto che il mago Sarastro, impersonato da Carlos Paz, si sente libero di raccontare dei riti sciamanici del suo Paese. E la Regina della Notte, una strabiliante Petra Magoni, finisce per cantare un mambo. Il 22 ottobre prossimo questo Flauto “mondiale”, dopo aver mietuto un grande successo a Genova, sarà al Teatro Valli di Reggio Emilia dove, in un certo senso, torna a casa. Il progetto, infatti, è nato proprio in quella città nel 2007, all’interno di Flauto di strada nella Notte bianca. Tra chi ci ha creduto c’era anche Daniele Abbado, regista di un più classico ma straordinario Flauto magico che, diretto da suo padre Claudio, ha girato l’Europa. Il lavoro di rilettura dell’Orchestra di Piazza Vittorio era da visionari. Infatti ha avuto una lunga gestazione, punteggiata anche da alcune prove work in progress aperte al pubblico capitolino. I buoni esiti hanno incoraggiato tutti a continuare e grazie anche ai produttori, EFESO Produzioni e alla collaborazione di Romaeuropa Festival e Les Nuits de Fourvière à Lyon Departement du Rhone, oggi la nuova favola di Mozart è pronta a dimostrarci che sognare non è tempo sprecato.